Oggi Aspeera pubblica l'articolo scritto da Cristina Scelzo, studentessa della Scuola di Counseling naturopatico Integrativo. Aspeera invita tutti voi a collaborare con vostri articoli, testimonianze o fotografie, inviandoli all'indirizzo segreteria@aspeera.it. Tutto il materiale ricevuto verrà preso in considerazione e valutato per la pubblicazione.
Spesso ci sentiamo sopraffatti da avvenimenti che pensiamo non dipendano da noi e questo è una sensazione che ci capita di vivere più volte nel corso della nostra vita.
Come puoi affrontare al meglio questi difficili momenti?
Continua a leggere questo articolo per scoprire cos’è la resilienza e le 9 caratteristiche proprie della persona resiliente.
Resilienza è un termine preso in prestito dalla tecnologia dei materiali ed è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. In psicologia questa diventa la capacità di superare con successo le avversità e continuare a svilupparsi aumentando le proprie risorse.
Per avversità intendo tutti quegli eventi stressanti o traumatici con i quali ci incrociamo durante il nostro ciclo di vita. Queste avversità diventano sfide nel momento in un cui le affrontiamo. Si può considerare la sfida come un’opportunità di crescita e di potenziamento delle proprie abilità e competenze.
Tuttavia, la sfida può trasformarsi in pericolo se non siamo preparati ad affrontarla e per esserlo dobbiamo possedere le risorse che ci permettono di superarla efficacemente e di crescere.
Quindi, il primo passo per superare quei momenti stressanti che tanto ci privano di energie, è costruirci un’armatura di risorse!
Per spiegare cosa sono le risorse e che ruolo hanno nelle sfide, bisogna innanzitutto dividerle tra risorse personali e potenziali. Le prime le possediamo già nel momento in cui abbiamo un compito da affrontare, mentre le seconde si manifestano al superamento di una sfida. Le risorse potenziali sono quelle qualità che si acquisiscono non solo quando si vive un evento stressante, ma soprattutto quando si integra con successo potenziando delle competenze prima latenti: questo significa crescere e sviluppare nuove abilità.
Potenzialmente tutti abbiamo le stesse caratteristiche e atteggiamenti, solo che decidiamo di alimentare un aspetto piuttosto che un altro. Per esempio non è detto che una persona timida non abbia in sé il carattere dell’estroverso, ma ha investito di più sull’introversione in modo tale che il suo opposto, cioè l’estroversione, quasi perde energia e non si manifesta nella personalità dell’individuo.
Quindi se questa persona, apparentemente timida, desidera lavorare in ambienti dove le interazioni sociali rappresentano un punto essenziale nel ruolo professionale, non deve per forza affliggersi per quello che crede essere una sua sfortunata sorte.
Esistono vari tipi di risorse: alcune rispecchiano il nostro atteggiamento altre sono indipendenti dalla nostra volontà, come per esempio le predisposizioni fisiche o lo stato sociale.
Approfondiremo però gli aspetti personali su cui possiamo avere il controllo e che ci rendono attivamente responsabili del superamento o meno di una sfida.
Se consideriamo le sfide come mezzi di sviluppo personale, bisogna imparare le modalità efficaci per fronteggiare i problemi. Perciò prima di tutto è importante comprendere che spesso non possiamo cambiare il mondo esterno a noi e pretendere che sia quel che noi vogliamo che sia. La realtà intorno a noi non è ne positiva ne negativa, è l’atteggiamento con il quale la viviamo che determina il nostro grado di malessere o benessere.
Può capitare di avere pressioni al lavoro o problemi con i colleghi o con il nostro superiore, magari troppo severo e pretenzioso.
A questa situazione puoi reagire lamentandoti con il tuo partner non appena rientrato a casa dal lavoro, rubando magari del tempo alla cena romantica che ti ha organizzato.
O invece puoi reagire ascoltando gli ordini e le critiche, e invece di investire l’energia nel lamento, la usi per dare il meglio di te partendo da un’efficace valutazione delle critiche con l’obiettivo di migliorare.
Quindi in ogni caso, quando torni a casa, sapendo di aver lavorato puntando sulla positività e aver dato il massimo, puoi goderti godere la cena con la persona amata.
Infine, il processo resiliente è strettamente collegato alle emozioni, giacché queste sono il frutto della nostra maniera di interpretare gli eventi. Ascoltando e comprendendo le nostre emozioni, siamo in grado di comprendere che cosa rappresenta per noi un certo evento. Si parte dall’emozione identificata per affrontare la sfida.
Un buon punto di partenza è l’ascolto di se stessi, che non significa né razionalizzare ogni aspetto della realtà, né agire esclusivamente seguendo il proprio cuore. Invece è l’allineamento e la collaborazione tra queste due componenti umane che potrà permetterci di conoscerci un po’ meglio, e di conseguenza, di progredire in quanto esseri umani.
Crescere come persona ci porta ad una relazione di coppia piú matura e profonda. Ti aspettiamo al prossimo ISP per imparare le tecniche RCT e per lavorare con le emozioni.
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