Come aumentare la propria consapevolezza: Sum ergo cogito
Verso lo sviluppo di una coscienza illuminata
Il filosofo francese Cartesio in realtà affermava alcuni secoli fa, esattamente il contrario, "Cogito ergo sum" cioè penso, quindi esisto (sono), creando così le basi di un periodo storico e culturale dove il dominio della ragione sugli altri aspetti dell’essere umano venne esaltato e promosso in tutti i campi. Questa inversione di senso, che il grande scienziato Damasio esperto di neuro scienze ha definito "l’errore di Cartesio", ha per secoli influenzato le coscienze fino ai nostri giorni.
Viviamo ancora in una cultura, che pur essendo ora messa in crisi da più parti, considera l’intelletto, la ragione, la parte più nobile e il vero sovrano dell’essere e della vita. In realtà possiamo vedere gli errori che questa mentalità ha determinato passando dall’Illuminismo al Positivismo, fino allo scientismo del secolo scorso, in diversi ambiti della nostra società.
Il dominio dell’intelletto sul cuore, sul corpo e sulla coscienza, il considerare l’intelligenza umana solo in relazione alle capacità logico-matematiche (i test per valutare il Q.I. quoziente di intelligenza, ancora oggi molto in uso, sono infatti basati solo su queste capacità) ha permesso un aumento dell’ego individuale ed uno scollamento dal sè, i cui effetti di alienazione dalla propria Natura e dalla Madre Natura sono drammaticamente presenti ed esasperati.
"La mente non è una democrazia" diceva in una conferenza Phil Laut mio amico ed insegnante americano, ma è bene però capire chi è il sovrano.
La parte logico-razionale svolge nella psiche umana fondamentalmente una funzione di comparazione e di discernimento confrontando su un piano a due dimensioni – dualità – il bene e il male, il buono o il cattivo, il giusto e lo sbagliato. É questa una funzione importante se dobbiamo fare la spesa, far di conto o analizzare criticamente dei dati, ma è bene anche ricordare che i testi sacri dell’Antico Testamento ci ricordano che questa è anche, se non usato, correttamente, il seme del nostro “peccato originale”. La mitica mela colta furtivamente proprio dall’albero della conoscenza del bene e del male, nel giardino dell’Eden, ci autorizza a sostituirci a Dio nel giudicare gli uomini, la vita e lo stesso creatore di questa. Ci da l’illusione e la presunzione di sapere cosa è bene o male, in assoluto, ci rende schiavi dei nostri giudizi e dei nostri pregiudizi. Ci autorizza a combattere chi possiede una visione della "verità e del giusto diversa dalla nostra.
Una razionalità potente, non sostenuta dalla saggezza dell’istinto e del cuore e non in contatto con l’intelligenza intuitiva e l’umiltà di non sapere, che favorisce l’ispirazione e la ricerca di un aiuto celeste, diventa distruttiva. L’astuzia e l’intelletto alimentati dal predatore, dal serpente, a fini egoistici e materiali ha creato una scienza abnorme, un’economia aberrante, un inquinamento che sta soffocando il Pianeta, una tendenza a giustificare attraverso un’informazione pubblica manipolata ad arte in nome di un illusorio progresso. Da più parti sale forte il richiamo, in questo nuovo millennio, in questa nuova era che sta iniziando, di una profonda inversione di questo processo degenerato ed io credo che si debba iniziare questa reale ri-voluzione partendo da noi, da dentro di noi.
La carrozza, metafora con cui spesso sono solito rappresentare l’essere umano, è costituita da tre cavalli: pancia, - cuore, - testa, o istinto-sentimento e ragione, che si rifà alla trinità:di materia- energia e intelligenza, costitutive di tutto ciò che caratterizza il piano esistenziale; guidata se è possibile da una coscienza sveglia, lucida, consapevole ed illuminata.
Nessuno dei tre cavalli ha più valore o più potere degli altri due, ed essendo tutti uniti dal basto, tutto ciò che fa uno dei tre influenza gli altri, la carrozza il cocchiere ed il viaggio.
L’intelligenza istintiva, la percezione sensoriale ripulita, la forza fisica e la vitalità cellulare; l’intelligenza emotiva e la saggezza del cuore, dell’empatia, dell’affettività e del rispetto reciproci devono essere ascoltati e collaborare con il ragioniere interiore, con la capacità di cogitare ed escogitare soluzioni.
La realtà è che io sono, è la base di ogni nostra percezione, cognizione ed azione. Quando io esisto, sono consapevole e presente a me e alla vita, in assenza di giudizio e persino di definizione, posso sperimentare uno spazio interiore di coscienza, un punto di osservazione da cui posso espandere la mia attenzione e consapevolezza, intenzionalmente in tutte le direzioni.
Esisto, sono cosciente, osservo quindi posso pensare, se serve, (spesso sono solo "pippe mentali", rumore inutile e spesso dannoso) quindi posso sentire coi sensi e con il cuore, il che aiuta a stare nel concreto, quindi posso agire con amore ecologicamente, eticamente e ragionevolmente.
Ecco l’inversione necessaria a cui tendere ed a cui tutti i nostri programmi tendono.
Anche nel campo psicologico e della crescita interiore ultimamente si stanno sviluppando pratiche e metodologie che non si soffermano solo sull’analisi e sul funzionamento dei processi cognitivi, ma operano per una espansione della coscienza e della consapevolezza individuale, della padronanza e della presenza a sé stessi, del risveglio e dell’allenamento del cocchiere, al fine di rendere l’individuo sempre meno reattivo e addormentato. Il respiro consapevole, l’assenza di giudizio, il potenziamento della sensibilità e della sensorialità, l’ascolto, la meditazione, la preghiera (qualsiasi sia il destinatario) sono mezzi che in Associazione proponiamo e addestriamo da anni perché il Sum venga prima del cogito e di tutto quanto il resto, nel rispetto di Sé, degli Altri e della Vita.