Come diventare Project Manager in 12 Mesi
Se un anno fa mi avessero dato del Project Manager Mindfulness non dico che me la sarei presa, ma molto probabilmente sarei tornato a casa con forti dubbi sulla bontà del mio lavoro.
Sapevo a malapena cosa fosse un manager: un tizio in giacca e cravatta che da ordini ai suoi dipendenti.
Potevo facilmente immaginare il connubio project-manager, dove la prima parola specifica un po’ meglio qual è l’attività da gestire.
In quanto alla Mindfulness, però, non avevo proprio idea di cosa fosse e tra me pensavo: "sarà uno di quei titoli creati per farsi belli e vantarsi al bar con gli amici".
In questi 12 mesi ho fatto -e imparato- di tutto ed effettivamente insieme al progetto sono cresciuto anch’io come persona.
Ho imparato:
- Come scrivere articoli per il blog
- Come realizzare grafiche pubblicitarie
- Come gestire l'approccio con i clienti
- Qual è il miglior tono da utilizzare parlando al telefono
- Come pensare ad attuare la miglior strategia marketing
- Come raddrizzare il tiro
- Quando pianificare le offerte promozionali
- Come creare un prodotto attrattivo
A parte la contabilità penso di aver fatto tutto ciò che si può fare all’interno di un’azienda.
Non lavoravo per diventare project manager, ma semplicemente per fare tutto ciò che serviva. Nel tempo poi ho frequentato corsi di formazione, prima la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e poi il corso ISP che mi ha insegnato ed aiutato -nel mondo del lavoro- ad avere le idee più chiare e soprattutto a trovare più sicurezza in me.
Nel mio girovagare per la rete mi sono imbattuto nel concetto di mindfulness, spiegato in diversi modi ed anche nel nostro blog abbiamo dedicato diversi articoli: Cos'è la mindfulness dove spieghiamo il concetto e consigliando esercizi utili Esercizi di mindfulness da applicare alla vita di tutti i giorni.
In realtà il succo è semplice: sii presente nel qui ed ora.
Il Dott. Giacconi parla di Meditazione del Culo: tu sei dove si trova il tuo culo, ovvero percepisci il tuo corpo, infatti, la mente viaggia mentre il culo è sempre dietro di te.
Sembra semplice, ma non lo è.
Mantenere la mente sgombra è praticamente impossibile, siamo bombardati da musica, immagini, stimoli di ogni tipo, tutto ci distrae, specie quando stiamo facendo qualcosa che non ci piace: ricordo durante gli esami, quanto erano interessanti le crepe nel muro oppure come mi veniva una gran voglia di pulire quel ripostiglio che erano anni interi che non aprivo.
Lavoravo per diventare un project manager e avevo iniziato a capire i concetti base della mindfulness, avevo sperimentato tanto, conoscevo molto bene ogni aspetto del mio progetto, ma mi dovevo ancora scontrare con l’aspetto più duro del lavoro: le risorse umane, i colleghi, gli amici.
Ho imparato a mantenere sempre il dialogo aperto, a saper ascoltare empaticamente i miei collaboratori mantendo un rapporto amichevole basato sul rispetto, sulla fiducia, sulla lealtà, esigendo e allo stesso tempo riconoscendo i risultati e soprattutto comportandomi in maniera coerente e congruente a ciò che richiede il progetto e che io chiedo a loro. La cosa più importante, però è che io stesso mi metta sempre in gioco, mettendo la faccia per me e per il mio team. Questo crea fiducia e unione tra tutti i componenti.
Effettivamente sono consapevole che non spetti a me valutare la bontà della gestione del rapporto nel team, ma sono sicuro che i miei colleghi sono coscienti di poter contare su di me come responsabile di progetto.
Come i miei maestri mi insegnano, non puoi diventare un Project Manager migliore se non sei una persona migliore. E così mi sono impegnato per diventare un vero e proprio leader:
Ho imparato a conoscere prima di tutto me, i miei limiti e i miei punti deboli, su cui lavorare per migliorare. Nel frattempo ho imparato a scoprire meglio i miei collaboratori, come individui e come team, scoprendo le caratteristiche migliori di uno e le potenzialità dell’altro, valorizzando, in base alle necessità del gruppo, le singole individualità.
Come sempre leggere è ben diverso dall’applicare, in questo la mia fortuna come Project Manager, deriva proprio dal fatto che posso confrontarmi quotidianamente con i miei maestri e sopratutto vederli all’opera: come reagiscono e come respirano davanti alle attività quotidiane.
Quando sei un Project Manager Mindfulness hai le idee estremamente chiare su mission, prodotto, strategia marketing, distribuzione, analisi dei risultati, cura dei clienti e riesci a sapere ed intuire quale sarà il prossimo passo da fare, quindi raggiungi questa visione d’insieme che ti permette di accorgerti anche delle virgole fuori posto.
L’aspetto più rilevante di un progetto coordinato da una persona focalizzata risulta dal fatto che questi riesce a sopperire ad ogni carenza che si possa manifestare all’interno del gruppo di lavoro, sia essa di competenze, di memoria oppure semplicemente di distrazione.
Ora, sopratutto dopo aver organizzato la prima conferenza interamente attraverso il Web, per il Dott. Giacconi mi sento orgoglioso di essere un Project Manager Mindfulness.
Per questo motivo non posso far altro che ringraziare le persone che mi aiutano a crescere ogni giorno, come Lorenzo Chiarion e il Dott. Giacconi, il mio splendido team e tutti voi, che, seguendo il progetto Aspeera, mi date modo di realizzare il mio lavoro per migliorare ogni giorno la mia e la vostra vita.