Sviluppo personale attraverso il gioco, si può?
Che cosa significa giocare?
Perché i bambini giocano?
E perché gli adulti non giocano più?
Uno dei problemi dell’uomo occidentale è l’isolamento interiore in contrasto con tanta comunicazione esterna facilitata dalle nuove tecnologie, una comunicazione però superficiale. Si comunica ma non si entra veramente in contatto con gli altri. Viviamo in una società frenetica dove fare una pausa è visto come una totale perdita di tempo e quindi ha acquisito una connotazione negativa. Trovare un momento da dedicare a sé stessi in tranqullità e solitudine è molto importante.
È fondamentale fare silenzio interno, respirare ed entrare in contatto con noi stessi, con gli altri, con l’ambiente che ci circonda per mantenere il nostro equilibrio psico fisico, infatti solo fermandosi un momento e prendendo coscienza di noi stessi ci rendiamo conto di cosa va bene e cosa no.
La parola gioco viene dal latino "iocus" ovvero burla, scherzo e che acquisisce, secondo la Treccani, il significato di "qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive…"
Il gioco non ha solo una componente ludica infatti giocando i cuccioli dei mammiferi sperimentano la realtà attraverso la finzione e imparano a cacciare, a lottare e a procurarsi il cibo. Anche nell’uomo il gioco ha un valore educativo infatti per i bambini il gioco, come ben dice Maria Montessori, è un fattore spontaneo di sviluppo sia dal punto di vista della crescita psicofisica sia della maturazione interna.
Il gioco è un fenomeno universale, tutti i bambini giocano e hanno sempre giocato, il gioco può cambiare a seconda della posizione geografica, dell’età, del sesso e dell’epoca. La cosa importante è che il bambino impara abilità sociali per adattarsi poco a poco elle esigenze del suo tempo e dell’ambiente dove cresce.
Filosofi, biologi, sociologi, psicologi, antropologi ed etologi si sono appassionati nel cercare il significato del gioco e tra il XIX e il XX secolo si sono proposte varie teorie sul significato del gioco che coincidono con un progressivo riconoscimento del suo valore ridandogli senso e dignità.
Prima di tutto per la gratuità dell’atto in sé… perché giocare ci aiuta a ridere senza un motivo , e questo porta ad eliminare lo stress, a ridurre stati depressivi e ci permette di far emergere le nostre emozioni.
Giocando si stimola la spontaneità, si ha la libertà di scegliere con chi farlo, si ha la libertà di decidere quando cominciare e quando finire. Si può usare la creatività per reinventare l’uso degli oggetti, non esiste né un fine né una intenzione, semplicemente si rispettano le emozioni che nascono e si accompagnano
Si impara a rispettare l’altro; i partecipanti decidono le regole e si impegnano a rispettarle. Grazie al gioco si apprende a improvvisare senza fretta e senza pressione.
Sia nel gioco spontaneo tra bambini che in giochi guidati in un gruppo, si impara a conoscere il proprio corpo con i suoi limiti, e a riconoscere i messaggi che questo ci invia ed inoltre si apprende a tenere un contatto rispettoso con gli altri conoscendo e accentando i loro limiti.
Il gioco stimola la creatività, quella capacità di risolvere i problemi man mano che si presentano entrando nell’ordine di idee che tutto è possibile. Basta aprire il nostro sguardo e non cercare sempre la solita soluzione abitudinaria.
Interessante vero?
Ti piace giocare?
Ti dai ancora il permesso di farlo?
Ti piacerebbe?
Durante il seminario ISP, Integrazione Somato Psichica oltre alla teoria e pratica su come vivere la positività e ad imparare la respirazione consapevole terapeutica, c’è una parte dedicata proprio alla riscoperta di sè e degli altri in un spazio ludico dove si gioca, si ride, ci si diverte e si crea una profonda connessione con il proprio sè. Una di quelle esperienze che ci segnano profondamente e ci portano a capire che la felicità è una nostra responsabilità.
Ti senti pronto per decidere di essere felice?
Non mi resta che invitarvi alla conferenza “Il potere nel respiro. Scopri come ottenere salute prosperità e felicità” che si terrà l'8 luglio a Mestre, un'eccellente occasione per conoscere il Dott. Giacconi e il suo metodo di respirazione consapevole terapeutica per svegliare la coscienza e integrare corpo, emozioni e mente aprendoci alla positività.
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