Malattia come maestra di vita. Albert Espinosa e i Braccialetti rossi (Parte 2)
Ti è piaciuto "Malattia come maestra di vita: Braccialetti rossi"?
Vuoi saperne di più sull’autore del libro a cui questa serie si è ispirata?
Vuoi scoprire come superare anche i momenti più difficili?
Abbiamo già parlato di come si può affrontare malattie, anche gravi, con positività attraverso l’esperienza dei coraggiosi ragazzi della serie televisiva Braccialetti rossi.
Oggi parleremo della vita di Albert Espinosa l’ideatore della fortunata fiction, il quale, nonostante i momenti difficili, ha sempre saputo andare avanti con una chiara visione e una forte motivazione a superare ogni difficoltà incluso la malattia.
Albert Espinosa, nato a Barcellona nel 1973 e laureato in ingegneria chimica è conosciuto in Spagna per essere un noto scrittore, regista e autore di teatro e televisione. In Italia si è fatto conoscere grazie al successo della serie televisiva Braccialetti rossi.
Nonostante dai 14 ai 24 anni abbia passato molto tempo fuori e dentro gli ospedali combattendo il cancro, l’autore parla della malattia con tono NON tragico e disperato, ma la dipinge come una grande maestra che gli ha insegnato a vivere la vita.
In effetti si ha la sensazione che proprio il protagonista della serie, Leo, sia l’alter ego di Albert Espinosa, per la sua immensa forza d’animo, per la capacità di convivere con questa malattia, che ogni volta che sembra sconfitta riappare, e per la sua grande umanità che lo porta a formare il gruppo dei braccialetti rossi aiutando gli altri ragazzi a vivere l’esperienza dell’ospedale supportati dalla forza di un empatico gruppo di amici.
La stessa freschezza e forza interiore dei giovani protagonisti della fiction Braccialetti rossi, la ritroviamo nel libro di Albert Espinosa, IL MONDO GIALLO che ha come sottotitolo la seguente frase: “se credi nei sogni, i sogni si avverano”, edito da Salani editore.
Questo libro rispecchia la filosofia di vita del nostro autore.
Nelle prime pagine lui afferma che, nonostante sia stato colpito a 14 anni da un cancro duratone 10 e, che gli ha portato via concretamente una gamba, un pezzo di fegato e mezzo polmone, ha vissuto in ospedale gli anni più felici della sua vita.
È strano mettere insieme parole come cancro e felicità eppure anche nelle situazioni più difficili siamo noi a decidere come vogliamo sentirci. Albert Espinosa ha decisamente capito e fatto sua questa lezione.
Egli stesso dice che il cancro fa capire meglio se stessi, le persone che ci circondano, i propri limiti, ma soprattutto elimina la paura della morte. Propone poi, la sua filosofia di vita che racchiude nel titolo del libro: il mondo giallo.
- Cosa significa il mondo giallo?
È un mondo privo di regole, etichette e pregiudizi, fatto invece di esperienze che nascondono insegnamenti di vita.
- Interessante proposta vero?
In generale viviamo ogni esperienza filtrandola attraverso i nostri pregiudizi, le nostre credenze, gli insegnamenti della nostra famiglia e dei professori che abbiamo avuto, i dogmi religiosi che ci hanno trasmesso, inculcato e nonostante ciò pensiamo anche di avere delle opinioni personali!
- Si può vivere una malattia grave in maniera positiva?
- È possibile superare la paura del dolore e della morte?
La notizia positiva è che non abbiamo bisogno di ammalarci per cominciare a liberarci e cambiare la nostra maniera di vedere il mondo.
Albert Espinosa e i Bracialetti rossi ci danno dei consigli da applicare alla nostra vita.
Albert Espinosa nel suo libro ci aiuta a liberarci da idee-preconcetto dandoci dei consigli che in apparenza sembrano contraddittori, parla infatti della positività delle perdite, dice che il dolore non esiste e propone di tenere una cartella della vita dove parlare di nostalgia, di sorriso e lacrime, di ironia ma tutto all’insegna della positività così come in ospedale si ha una cartella clinica dove si registrano i problemi e i miglioramenti.
Nel libro ci sono 23 consigli che lui chiama scoperte, quelle che gli ha regalato la malattia ognuna carica di una profonda saggezza che ci aiuta a cambiare la maniera di vedere le cose usando gli occhiali del mondo giallo di Albert Espnoza.
Uno dei consigli che noi del Team Aspeera abbiamo condiviso moltissimo è quello di ridere e respirare, che nel libro è la sua quinta scoperta. Il capitolo, infatti, comincia con questa citazione: “Ridere non è facile. E nemmeno respirare. Ci vorrebbero delle scuole per imparare a ridere e a respirare.” Albert mette in relazione la maniera di comminare con la maniera di ridere, “dimmi come cammini e ti dirò come ridi” afferma e ci consiglia di cominciare ad osservare la maniera in cui camminiamo, la maniera in cui ridiamo e quella in cui respiriamo. Imparare a ridere anche senza un motivo aiuta a cambiare il nostro stato d’animo e ci ossigena.
- Interessante vero?
Sembra facile ridere e respirare, ma in effetti è sempre più difficile farlo, soprattutto in maniera corretta.
- Vuoi saperne di più?
Allora ti invitiamo a leggere gli articoli di questo blog, a commentarli e, se vuoi approfondire il tema scarica il video gratuito del Dott. Giacconi su come superare la sofferenza.
Buoni respiri a tutti!