L’arte di imparare ad amarsi
Forse è capitato anche a voi.
Vent’anni fa, quando ero più giovane e stavo poco bene, l’unica cosa che facevo era scegliere la pastiglia che me lo avrebbe fatto passare prima. Non mi chiedevo come mai quale ne fosse la causa.
Purtroppo molto spesso anche la cosiddetta “medicina dolce” utilizza lo stesso approccio al sintomo: hai qualcosa? Prendi un omeopatico, un fiore di Bach, un fitoterapico e avrai risolto i tuoi problemi.
Il rischio è quello di vivere la naturopatia come un episodio distaccato dal nostro quotidiano: una bella esperienza, un momento forte per decidere un cambiamento necessario, ma che alla fine ci fa ritornare alle vecchie abitudini di vita, che sono, magari, proprio alla radice del nostro malessere.
Il sincero desiderio di prenderci cura di noi senza giudicarci, è una conquista che può durare anni di contatti sempre più ravvicinati.
Non ci può essere fretta di conoscerci! È un processo delicato, quotidiano, che non richiede sforzo, ma solo tanta capacità di osservazione. Certo la remissione del sintomo è un obiettivo terapeutico importante per un operatore della salute e della relazione d’aiuto, ma, a mio avviso, rappresenta solo l’inizio di un cammino di autoconoscenza e sviluppo dei nostri talenti!
Pensateci bene quindi, quanto tempo prendete per voi stessi quotidianamente, senza che vi sentiate in colpa per aver trascurato questo o quello?
Se siete come ero io agli inizi di sicuro non molto, ma ci vuole tempo per imparare a volerci bene!
Pensiamo ad esempio allo sviluppo dell’embrione. Le cellule si moltiplicano grazie allo scambio con l’esterno: nel momento di apertura - massimo episodio di rischio e di squilibrio interno- qualcosa muore per trasformarsi in una cellula più completa, creata dalla somma di alcune caratteristiche di entrambi i campi.
Se vogliamo essere veramente naturali dovremmo imitare le cellule ed il loro modo di evolversi!
Essere dinamici significa saper accogliere, metabolizzare, integrare ciò con cui impattiamo quotidianamente. Un percorso di guarigione sincero non si limiterà ad eliminare il sintomo, ma guiderà la persona nell’imparare a prendersi responsabilmente cura di sé, senza più demandare ad altri il proprio benessere.
I detrattori della naturopatia dicono che è un percorso senza fine, una spirale che attrae verso di sé inesorabilmente.
Ma la vita non è forse così?
Ci sentiamo presto