"Il pauroso non sa cosa significa essere soli: dietro la sua poltrona c'è sempre un nemico"Nietzsche
In campo clinico vi è ancora molto smarrimento riguardo alle cause ed ai rimedi per gli attacchi di panico.
Spesso chi soffre di questi disturbi viene trattato con psicofarmaci, antidepressivi, ipnotici (e chi più ne ha, più ne metta) con un effetto tampone non risolutivo nel migliore dei casi, ma più frequentemente con un'intossicazione farmacologica non risolutiva, aggravata da sintomi collaterali debilitanti nel peggiore dei casi. Senza tenere conto di quanto facilmente questi farmaci possano dare assuefazione e creare una dipendenza, richiedendo dosi sempre maggiori per ottenere risultati soddisfacenti.
Verso i 25 anni ebbi occasione di sperimentare personalmente crisi di questo tipo: conosco bene il disagio e persino la disperazione causate dalla comparsa di emozioni come il panico, l'ansia e la paura. Anche grazie a tale esperienza mi sono dedicato con passione allo studio di soluzioni per questo fenomeno strano e così poco compreso, a volte così difficile da gestire da parte di chi ne soffre.
Il vero problema è che la nostra cultura celebra oggi più che mai i fasti dell'autocontrollo e della performance. E' sempre più ostile agli istinti, alle emozioni, alle energie naturali. Ciò ci porta a combattere contro noi stessi e la nostra energia vitale, cercando di eliminare qualsiasi cosa affiori in modo poco pacato e non controllabile. Molti odiano la paura in tutte le sue forme, collegandola con l'idea di essere considerati deboli e insicuri, persino vigliacchi.
Molti non ne sopportano l'intensità e temono che questa energia (perché, in fondo, solo dì questo si tratta) li possa travolgere e trasportare in un inferno senza fine.
Molti pensano che la paura possa limitare il proprio potere personale e diminuire l'efficienza: - "Vorrei, ma la paura non me lo permette"-.
Molti provano vergogna soltanto all'idea che qualcuno scopra la loro vulnerabilità e fragilità emotiva; si sentono umiliati perché la loro naturale sensibilità fa percepire loro ansia e paura, accompagnate da naturali reazioni somatiche, come rossori, tremori e copiosa sudorazione.
Persone sensibili con l'impellente necessità, a volte l'ossessione, del controllo; persone fortemente ipocondriache o eccessivamente dipendenti dai giudizi esterni, oppure persone pessimiste e tendenti a scorgere pericoli ovunque hanno più facilità a soffrire di disturbi ansiosi o fobico-ossessivi.
Costoro farebbero carte false per evitare la paura ed eliminarla dalla loro vita; consumano inutilmente energia per reprimerla, con conseguenze talvolta drammatiche per la loro esistenza.
Il cuore del problema è in realtà lo scarso addestramento che abbiamo nel trattare con amore le nostre emozioni. Se cerchiamo di evitare la paura perché la giudichiamo negativamente, ci ritroviamo ad evitare tutte quelle situazioni che contengono percentuali di rischio, di non totale sicurezza, fino ad escludere le esperienze nuove perché sconosciute.
Di quanto ci priviamo per colpa della paura? Ne vale davvero la pena?
Ci sentiamo presto