Ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano destra quello che fa la mano sinistra, affinchè i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto.
L'integrazione somato-psichica ha come finalità l'armonizzazione degli opposti, la ricerca dell'equilibrio, dell'armonia, del centro. Il lavoro sul cuore e sul respiro, sull'apertura e l'amore, sullo sviluppo di una coscienza, presente e in espansione. Integrare soma e psiche significa anche imparare ad armonizzare e ricondurre al centro, in equilibrio la destra con la sinistra. Sia in chiave simbolica che in chiave organica.
Da un punto di vista fisiologico, il nostro cervello è costituito da 3 strutture base: l'emisfero destro, l'emisfero sinistro e la parte centrale, il corpo calloso, che unifica e mette in relazione i due emisferi. Le attuali ricerche nell'ambito delle neuroscienze hanno evidenziato una certa specializzazione emisferica in termini di funzioni sia psichiche che fisiche, complementari e opposte. A livello sensoriale e motorio, l'emisfero destro controlla la parte sinistra del corpo e viceversa.
Nella parte sinistra sono localizzate principalmente funzioni analitiche, logico/razionali, di controllo, comparazione, computazione e funzioni linguistiche. Il cosidetto pensiero convergente di analisi e approfondimento.
Nella parte destra sono localizzate funzioni di sintesi, intuizione, creatività, ideazione, il pensiero divergente che esplora dimensioni inaspettate a largo raggio.
Il linguaggio digitale è a sinistra, e il linguaggio analogico simbolico a destra.
Di fronte ad un bosco, l'emisfero sinistro classifica i singoli alberi, quello destro percepisce l'insieme, la globalità, il bosco.
In un'ottica taoista (ying e yang), l'emisfero sinistro è maschile e il destro è femminile. Quindi la parte destra del corpo corrisponde alla funzione maschile, al rapporto con il padre (rene destro), col fare, col realizzare, organizzare, estrinsecare, lottare, esercitare il controllo. Quella sinistra, femminile, è legata al cuore, alla madre (rene sinistro), alla ricezione, all'accoglienza, al saper essere ricettivi, al saper cogliere le opportunità, all'abbandonarsi a sé e alla vita.
Entrambi sono utili, necessari, costituenti l'unità essenziale umana. Prendere e restituire, dare e ricevere, inspiro ed espiro. Ecco l'equilibrio, la necessaria integrazione. Non c'è n'è uno migliore dell'altro, anche se la nostra cultura ha per lungo tempo privilegiato le funzioni dell'emisfero sinistro.
Egoismo e altruismo non sono di per sé aspetti nobili o nefasti dell'essere. Se mi trovo nel deserto, con una bottiglia di acqua di cui ho bevuto tutto il contenuto e qualcuno, magari che io amo, mi chiede dell'acqua, cosa gli posso dare?
Niente, parole di conforto, poco più di niente. «Soltanto quando sei forte, puoi offrire amore.» Quando sei debole allora diventi egoista. Se siamo vuoti perdiamo, ma se siamo colmi automaticamente doniamo a tutti. Questa è la nostra natura, come un fiore sbocciato non enga profumi e polline, così anche noi, quando ci sentiamo e ci vogliamo bene, siamo pronti per condividerlo. Non possiamo dare ciò che non possediamo.
Ecco allora la saggezza del respiro, profondo, consapevole, nutriente, semplice. Nel fluire armonico dei pieni e dei vuoti, ci permette di espandere la nostra capacità di prendere, di ricevere inspirazione, energia, vita e di lasciare andare, di portare fuori, di esprimere concretamente il nostro essere. Respirando, armonizzando il padre e la madre, l'uomo e la donna che vivono in ognuno di noi.
Alleniamoci a respirare consapevolmene anche con la parte laterale dei polmoni, a comprendere i blocchi, le resistenze, le difficoltà che ci sono in queste due funzioni (riempirsi e svuotarsi). Il respiro ci insegna a conoscerci, ci permette di scoprirci, nella schietta verità che solo il corpo può comunicare.
La cultura occidentale cerca di spingerci a stare fuori, lontani da noi, ad evitare il vuoto, il silenzio e a riempire lo spazio quanto più possibile con pensieri, illusioni, azioni ed oggetti.
Muri e porte danno una casa, ma solo nello spazio vuoto all'interno c'è la possibilità di vivere realmente. Il respiro riporta a casa. La casa dove posso restare in pace.