Si dice che una persona sia effettivamente nata quando fa il suo primo respiro e che muoia quando esala l’ultimo respiro. C’è quindi uno stretto rapporto fra la respirazione e la vita. Il nostro modo di respirare coincide e viene influenzato dal nostro modo di vivere. Guardando come, dove e quanto respira una persona, si possono fare delle ipotesi riguardo alla vita e alle convinzioni che una persona ha.
Ovviamente rimane un elemento indicativo e il cui risultato dipende molto anche dall’esperienza e pratica di chi la svolge, fermo restando che la lettura del respiro non è una lettura delle carte o dei fondi di caffè.
In ogni caso se il mio stile di vita influenza il mio modo di respirare, per connessione, se cambio il mio modo di respirare andrò a modificare il mio modo di vivere.
Questo perché? Il nostro cervello registra i movimenti di alcuni muscoli associando ad essi delle emozioni, dei pensieri e dei modelli di comportamento.
Facciamo un esempio pratico: provate a sorridere senza motivo per un paio di minuti e guardate cosa succede.
Il cervello non capisce che si sta sorridendo forzatamente, ma associa il movimento di alcuni muscoli facciali a determinate emozioni o sentimenti e provvederà a produrre determinate sostanze da distribuire nel sangue, generando magari una sensazione di allegria.
Attraverso la respirazione, per esempio, possiamo sciogliere le tensioni dei muscoli della schiena e del collo, e col tempo si può andare a cambiare la propria postura, apparendo più sicuri di sé agli altri. Questo genera un loop positivo, nel quale io appaio più sicuro e noto che gli altri se ne accorgono, e allora mi sento ancora più sicuro e così via.
Respirando in un certo modo andrò a mandare messaggi al mio inconscio, che percepirà che sta avvenendo un cambiamento a livello fisico.
Ciò che avviene a livello fisico spesso -e oserei dire sempre- è un riflesso di ciò che accade a livello mentale ed emotivo.
Se innesco un cambiamento fisico e genero un’abitudine positiva vado a influenzare i miei pensieri e le mie emozioni e poi in un processo di contro feedback andrò ad influenzare il fisico e i comportamenti esterni ad esso connessi.